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Nel suo limpido grembo egli abbia accolte;
Ne’ marmi ardor sì attivo egl’introduce,
Che ne fa polve e gli adamanti in molte
Minutissime schegge anco riduce.
XIII1
Aperte or mira il mio Pensier due strade,
Ov’entra ogn’Alma, e donde avvien che passi
A quell’immenso albergo, entro cui stassi
L’immensa e sempre viva Eternitade.
5Sul loro ingresso al passaggiero accade
Di ricontrar due Scorte a i primi passi:
Ognuna d’esse appresso a lui già fassi
Compagna al gran cammino in ogni etade.
Ha il sinistro sentier, che al basso guida,
10Sotto a’ morbidi fior l’inciampo ascoso,
E la Scorta è un crudele empio omicida.
Erto è poi l’altro, angusto, aspro e spinoso;
Ma tutta è amor la Scorta, e sempre fida,
E a un beato e la tragge almo riposo.
XIV2
Santificata pria del gran natale
Venne a splender fra noi l’Anima bella,
Pura così, che a lei non era eguale
La più pura del Ciel limpida stella.
5Onde intenta a mirar l’opra immortale,
Rise la Grazia, e se’n compiacque anch’ella;
Poi disse: Entro a’ suoi lumi omai sia tale,
Ch’altra laggiù non fia maggior di quella.
Udiro allora il bel decreto, e santo,
10Le virtù più sublimi, e riverenti
Si poser tutte alla grand’Alma accanto;
E se non feo con esse infra le genti
Portento alcun, fa ben maggior suo vanto
Sì gran fede acquistar senza portenti.