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Forse allor più tranquillo? O forse parte
Da più salda cagion l’amor lo sdegno?
Ah che non sol quelle ch’io canto, o scrivo,
10Favole son; ma quanto temo, o spero,
Tutto è menzogna, e delirando io vivo!
Sogno della mia vita è il corso intero.
Deh tu, Signor, quando a destarmi arrivo,
Fa ch’io trovi riposo in sen del Vero.
VI1
È ver: la pace mia, Nice, ho smarrita;
Più nasconder non so l’animo oppresso:
Unica del cuor mio cura gradita;
Temo di tua costanza; io lo confesso.
5M’ingannerò; ma che vuol dir, mia Vita,
Quel vederti per tutto Aminta appresso?
Quell’esser tu sempre al suo fianco unita?
Quei lunghi sguardi? E quel parlar sommesso?
M’ingannerò: segni d’amor fra voi,
10Benchè il paiano a me, quei non saranno:
Ma (oh Dio!) furon gl’istessi un dì fra noi.
Ingannarmi vorrei: ma in tanto affanno
Se tu veder, se tu lasciar mi puoi,
Ah Nice, io son tradito; io non m’inganno.
VII
Nudo al volgo profan mai non s’espose
Da’ Saggi il Vero; e se talor fu scritto,
In favole la Grecia, e lo nascose
In caratteri arcani il sacro Egitto.
5Non la celebre nave Argo compose:
Non tentarono i Mini il gran tragitto:
Finto il vello di Frisso, e finte cose
Son l’accorta Medea, Giasone invitto.
La Prudenza colei, questi il Valore,
10L’Invidia il Drago, e le dorate spoglie
L’acquisto son di meritato onore.
- ↑ La Gelosia.