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E disse: ascolta il tuo destin. Sarai
Sempre misero e in pene; allor diss’io:
In pene sì, ma in servitù non mai.
LORENZO VECCHI FIORINI1
Non mi fermo a pensar gl’eccelsi e rari
Pregi, nobil Garzon, e ’l glorioso
Nome, onde il Ren sen va chiaro e famoso,
E tu ten vai de’ tuoi grand’Avi al pari.
5Nè di Colei, che in amorosi e cari
Nodi Amor ti congiunge, il virtuoso
Costume e gentil tratto, onde ben oso
Dir, che da questa fia ch’ogn’altra impari.
Io vò più oltre col pensiero, e parmi
10Veder la schiera de’ futuri Eroi,
Altri per saper grandi, altri per armi,
Teco al gran Zio starsi d’intorno, e i suoi
Saggi consigli, udir; ond’ognun s’armi,
E la Fè porti oltre de’ lidi Eoi.
I
L’altr’ier Dorinda mia mi fece muso;
Ier mi rispose freddamente, ed oggi
Non è giù in Pian, ma di Silvin ne’ poggi.
Cose insolite tutte, e fuor dell’uso.
5Vanne, Menalca, a lei, e tralla giuso
Al consueto rio; e fa che sloggi
Di là, dove Silvin numera a moggi
Ghiande e castagne, ond’io non sia deluso.
Molto ella m’ama, il so, e ancor tu ’l sai:
10Ma che non fan ricchezze, e non han fatto?
Esse sole han di Amor più forza assai.
Però corrine a lei, corrine ratto,
- ↑ In occasione degli Sponsali del Sig. Gozzadini Crimaldi.