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me ne guardi: ma una bella donna come voi, non la si trova a girare il mondo quant’è tondo...

La megera si ringalluzzì, perchè ad esser bella ci teneva.

— Lo vedi? - gridò, in tono di rimprovero, allo sposo - tu che dici sempre che invecchio!... c’è invece questo degno ragazzo che mi trova bella... bravo! si vede che hai ingegno! Come ti chiami?...

— Ciuffettino!

— Bravo, Ciuffettino! Ecco un figliuolo che, quando si trova in faccia ad una signora veramente bella, non ha nessuna vergogna a dichiararle: siete bella!

— E poi dovete esser tanto buona...

— Sì, non sono neanche cattiva...

— Insomma, via, siete una perla!

— Tesoro di ragazzo! Aspetta, ti vado a prendere una zocca d’uva passa... sentirai com’è buona...

Il lupo sogghignava.

— È un furbo, Ciuffettino! è un furbo matricolato!

— Mandiamolo addirittura in soffitta, dove c’è l’uva passa, a monti... Vai, vai pure in soffitta, tesoruccio di mamma: e mangia più uva che puoi... tanto ci si vede perchè è l’alba...

Ciuffettino salì la scaletta di legno che portava in soffitta: ma, subito dopo, cavandosi le scarpe, ridiscese pian piano fino alla cucina, ed ascoltò, trattenendo il fiato, quello che il lupo e la moglie dicevano.

— Che vuoi! - esclamava la vecchiaccia, rosicchiando un osso accanitamente, per facilitarsi la digestione - quel bambino mi è simpatico.

— Perchè ha detto che sei una bella donna... - ripicchiò il lupo, con uno sberleffo.

— Già, tu sei sempre stato un marito ignorante e non so come abbia fatto a volerti tanto bene.