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VII.

In cui Ciuffettino giuoca un bel tiro al lupo e alla sua degna consorte

Giunsero alla capanna.

Non appena il lupo mannaro ebbe ficcata la chiave nella toppa, si udì una voce brontolare:

— A quest’ora! a quest’ora si ritorna, vagabondo e bighellone!... Adesso ti accomodo io...

Il lupo mannaro tremava come una foglia, perchè per l’appunto - le debolezze sono cosi varie negli uomini... figuratevi nei lupi mannari! - della moglie aveva una paura indicibile. Aprì pian piano l’uscio, ed entrò, a testa bassa, trascinando le zampe, come un lupo condannato a morte.

— O che hai fatto, eh, brutto muso? - strillò la megèra, mettendosi i grandi pugni pelosi su i fianchi che hai fatto, da ieri a sera? Sempre a gironzare di