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••fXXX. La lotia nel Palazzo del Consiglio 821 ad un tratto’ egli si trovò completamente libero; spiccò il vol’O’, sempre inclinato da una parte e si librò nello spazio libero spazzato dal vento. ■ A quel momento’ di dubbio successe una furiosa disperazione, poiché tutto il popolo capì che. Ostrog era fuggito: di nuovo fecero fuoco con tardiva attività: 10 Scoppiettìo delle armi si cambiò in un rumore continuo, in futta l’arena si diffuse un fumo azzurrognolo e l’aria divenne acre e pungente. Troppo tardi I L’aeropilo, più piccolo, descri-veva delle curve, e scendeva, scivolava oon grazia, verso lo scalo da cui aveva preso 11 volo poco tempo prima. Ostrog era fuggito. Per un momento si elevò dalle ro-vine un rumore confuso, poi, l’attenzione universale tornò a rivolgersi su Grabam, dritto’ in alto, in mezzo ai ponti. Migliaia di facce lo guardavano, acclamando la sua liberazione. Dal fondo delle strade mobili si udiva mormorare il canto della rivolta, agitando come brezza quel mare ondeggiante di uomini. Il piccolo gruppo che lo circondava gii esprimeva le proprie felicitazioni per essere uscito sano e salvo dagli artigli di Ostrog. L’uomo vestito di giallo era vicino a lui, col volto immobile, gli occhi splendenti. Il canto si elevava sempre più potente, e il sordo fracasso di piedi in marcia si avvicinava. A poco a poco capì il rapido cambiamento della sua posizione: Ostrog che l’aveva assistito ogni volta ciré si era trovato in contatto di quella moltitudine, fuggiva laggiù adesso.... era l’antagonista. Non c’era più nessuno per regnare in luogo del ùlaestro. Il jxipolo stesso che lo circondava, i capi e i conduttori della moltitudine imploravano un suo gesto, un segnale Wells, dlmntdo il Dormente si si-egllerù. -I ^^^^Ìbuotfgacm;^ Tnoiik.ri a ^