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Il vecchio che sa tutto 137


I due uomini si chetarono e prestarono l’orecchio. Un colpo sordo risuonò, seguito da una scossa che fece tremare i loro sedili. Dei passanti s’arrestarono, dissero qualche cosa fra loro; e il vecchio ansioso di informarsi rivolse alcune domande a un uomo che si avvicinava da quella parte. Graham incoraggiato da questo esempio si alzò e si accostò ad altri. Nessuno sapeva ciò che era successo. Ritornò al suo posto e trovò il vecchio borbottante delle vacue interrogazioni a bassa voce. Per qualche tempo non articolarono sillaba. La sensazione di questa lotta gigantesca sì prossima e pertanto così lontana opprimeva l’immaginazione di Graham. Il vecchio, diceva forse il vero? Ciò che raccontavano tutte quelle persone era esatto? Gli insorti avevano il vantaggio? Ovvero erano tutti nell’errore, e le innumerevoli guardie rosse non cacciavano tutto davanti a loro? Ad ogni istante il fiotto della mischia poteva riversarsi in quel quartiere silenzioso e trascinare di nuovo Graham. Era utile per lui d’informarsi più che poteva mentre che aveva agio di poterlo fare. Si volse subitamente verso il vecchio pronto a fargli mia domanda che non osò proferire, ma questo movimento istigò il vecchio a riprendere il suo monologo.

— Eh! ma come le cose prendono il loro verso! Questo Dormente in cui tutti gli imbecilli hanno riposto la loro speranza, io so la sua storia tutta intera.... Io sono stato sempre buono per le storie. Quando ero fanciullo.... e ciò non ci ringiovanisce.... io leggeva molti libri stampati. Non lo credereste, senza dubbio voi non ne avete mai veduti.... Essi marciscono o cadono in polvere al punto che l’Amministrazione sanitaria li brucia, e ne fa un’eccellente li-