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Il popolo è in marcia 109

sciplinato, non numeroso, il Consiglio a cui era sfuggito: dall’altra una folla mostruosa, masse ammucchiate di persone impossibili a distinguere, che inneggiavano al suo nome, salutando il Maestro. I primi l’avevano imprigionato; avevano conteso sulla sua morte; gli altri, coloro che lo acclamavamo dall’altra parte della porticina, lo avevano salvato: ma non potevano spiegarsi le ragioni di un tal disordine.

La porta si aprì: la voce di Lincoln fu portata via e sommersa dal rumore: intanto alcuni individui si precipitarono su Graham e su Lincoln gesticolando: e le grida che si udivano dal di fuori, spiegavano ciò che usciva dalle labbra di quella gente che non si poteva capire.

— Mostrateci il Dormente! Mostrateci il Dormente! — tal era il ritornello di quell’intenso frastuono....

— Ordine! silenzio! — urlavano altre voci.

Graham si voltò verso la porta aperta e al suo sguardo apparve il lungo quadro della sala vicina, un caos incessante, un brulichio di migliaia di facce, di uomini e di donne confuse insieme che urlavano, deliravano, agitando i propri abiti di un azzurro pallido.

colle mani stese. Molti erano in piedi: un uomo coperto di cenci d’im color cupo, dalla faccia scarna, si era appollaiato sopra una panca, brandendo un pezzo di stoffa nera. Gli occhi di Graham si incontrarono con quelli della fanciulla, pieni di maraviglia e di speranza.... che cosa voleva da lui quella gente?

Sentiva confusamente che il chiasso di fuori aveva cambiato carattere, che era in un certo modo crollato....in cammino. Anche lo spirito di Graham cambiava: per un minuto egli non si rese conto dell’influenza che lo trasformava: fu quasi assalito da