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vae victis! 253


XIX.


Le feste Natalizie passarono calme e solenni versando il loro balsamo di pace nei cuori feriti delle esiliate.

Ma un giorno ecco arrivare ai profughi belgi rifugiati all’estero l’ordine di ritornare in patria. Era un comando perentorio del Governatore tedesco di Bruxelles a tutti coloro che possedevano case o terreni nel Belgio. Queste proprietà verrebbero confiscate se i possidenti non si presentavano a reclamarle entro un brevissimo termine di tempo.

Luisa entrò nella camera di Chérie colla lettera in mano. Era atterrita e tremante. Chérie ascoltò in silenzio la lettura.

«Ma Chérie! capisci — capisci che ci ordinano di rientrare nel Belgio?

Ti rendi conto di ciò che significa questo per noi?»

«Significa — tornare a casa nostra,» mor-