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appendice 425


In stationem Navium.

«Si quis ades fessae quaerens solatia menti,
   Ne faliat nomen, sum vidnata domus.
   Hic nostrum potius tanto pro funere funus
   Deflebis: nomen vix Capuana dabit».

«A Capuana Villa Ugaque fonte gemina ejusdem nominis promontoria subinde Icguntur: Veternianum utrunque dicitur».

«Di finissime piastrelle elegantemente costrutto in alto si scorge df bianco marmo: Ercules Sfondratus dux montis Martiani Anno MDCVI.

«Le stanze mostrano molte guerre, paesi, cacce ed altre assai cose».

Questi versi destano forse qualche interesse per il fatto che oggi le iscrizioni della villa Capoana sono ormai guaste ed illeggibili.

Il Bonanome prosegue parlando delle pitture rappresentanti le quattro stagioni dell’anno sull’altro recinto di mura, che tanto leggiadramente servono di prospettiva al bel giardino.

Egli crede che la Capoana fosse la villa di Plinio; quest’opinione è anche divisa dall’Arrigoni, ma noi riteniamo che quest’induzione non abbia fondamento.

Da una lettera scritta dal conte Antonio Della Torre di Rezzonico1 il 17 settembre 1735 al marchese Carlo Sfondrati conte della Riviera, si rileva come il Boldoni avesse lasciata una minuta descrizione della Capuana, ma questo scritto disgraziatamente è andato perduto.

Nelle stessa lettera è fatto cenno del pittore De Vincenti detto il Comaschino che avrebbe dipinto nella villa.


VILLA MONASTERO

È l’antico monastero di Santa Maria Maddalena che venne soppresso con bolla dal Papa Pio V° in data 13 febbraio 1567. Avvenuto il trasferimento delle monache di Varenna a Lecco, il monastero venne acquistato dal nobile signor Paolo Montico di Cortenova in Valsassina, il quale comperò anche le terre e giardini annessi, al prezzo di scudi d’oro 700, lire 4, soldi 9 e denari 3.

Da annotazioni lasciate dal nobile Lelio Mornico nato nel 1585 e morto nel 1648, si rileva che spese lire imperiali 28000 in migliorie e nuove costruzioni alla villa Monastero «avendo fatto giardino ove prima era lago, ciò incominciando nell’anno 1609 e fino al 1619, nel quale anno partì per la guerra, e ritornato nel 1630, fino al 1645 spese altre imperiali lire 400».

  1. Pubblicata nelle briciole storielle da Don Santo Monti sotto lo pseudonimo di Nullo.