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Dolce mi fu quando a l’Aròn di Berga pag. 27

Donna del ciel possente» 347

«Donne gentili devote d’amore»» 223

Donne gentili, se vi tocco il dente» 189

Dopo aver su le infide acque sicane» 61

Dopo molto esser visso io non credeva» 65

Dove apprendesti mai Parte e i colori» 333

Dov’è, dov’è la portentosa e bruna» 67

Dov’è la bella sanitá ridente» 5

D’ulivo e non di mirto» 105

Dunque costei non bada» 118

Dunque è ver che d’un gentile» 152

Dunque la bella Irene» 115

Dunque V illustre Gamba, il rinomato» 58

Ecco di Gnido il tempio» 88

Ecco di rapide barchette mille» 332

Ecco ritorna il mese» 91

E la pace un don del cielo» 354

È meglio per mia fé» 340

Ergi, Calliope, su le aonie cime» 51

Esci da l’ombre dove teco alberga» 14

Fra i sculti bronzi e la dipinta argilla» 239

Fido pensier che di madonna il volto» 52

Fingi, vezzosa Irene» 96

Fra noi qual sacro e memorabil pegno» 28

Genti di Fermignan, su via scotetevi» 340

Giá d’ Urania s’ infrondali gli altari» 352

Giá la funesta in cielo» 100

Giá sparso è il ciel di sanguinosi lampi» 47

Cáia, sviene il primo albore» 142

Giovanna, se t’è cara» 355

Giunto è il di che Aliso prenda» 180

Giunto il gran sacerdote ove di Piero» 22

Grazie, Ciprigna diva» 182

Guarda che bianca luna» 84

Ha qui loco piú degno il gran cantore» 354

Ho perduto quella stella» 353

Ho veduto il grande Orlando» 358

I carmi lusinghieri» 93