Pagina:Vittorelli - Poesie, 1911 - BEIC 1970152.djvu/322

non amica centocchiuta
e non serva linguacciuta.

Mentre tacita con l’ago
fornirete un qualche vago
orlicciuzzo sopraffino
al novello gonnellino,
se il partito non vi spiace,
sposa candida e vivace,
istarommi a badalucco
sotto il roseo zamberlucco.
Anche l’anglica Bielstnule
entro il serico grembiule
dar solea gentil ricetto
al nevoso Pirrocchetto ( x ),
e invidiavamo concordi
cento giovani milordi.

Io da’ topi famigliari
guarderovvi i chiusi armari,
onde a l’abito ed al nastro
non succeda alcun disastro.
E qualor verrá la notte
da le pallide sue grotte,
fia che tacita m’avanze
ne le cupe ombrose stanze,
acciuffando que’ che ponno
ladroncei rubarvi il sonno.

Basta sol che voi lodiate
la mia rara fedeltate:
solo basta che ne’ pranzi
col mescuglio degli avanzi
mi si faccia sotto il desco
un pochetto di rinfresco.

Ricordatevi non meno
che albergare dentro al seno
un amor ed una fede,
ma non due vi si concede.

Certi piccoli cagnucci
insolenti arrogantucci

(1) Gattello celebre di miledi, come si può vedere dalle sue lettere.