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manoscritti lxv

questo anno 1516»), di cc. scritte 243, più una bianca. In principio ha (c. 1b) un bel ritratto del Petrarca e (c. 2a-9b) l’indice del volume; e dopo le Rime e i Trionfi del Petrarca medesimo (10a-187a) e la vita di questo poeta scritta da Leonardo Aretino (187a-192a), Incominciano le cançone ζ sonetti di dante (193a-229a), cioè le solite quindici canzoni, il discordo Ai fals ris e le rime della Vita Nuova, meno il primo sonetto A ciascun’ alma, con la rubrica iniziale Incia la (queste ultime quattro lettere sono su rasura: originariamente doveva leggersi Incipit) uita noua di Dante (217a), e l’explicit Finita la vita nuova di Dante (229a). Il codice si chiude col capitolo Come per dritta linea l’occhio al sole (229b-232a), e colla Vita di Dante scritta da Leonardo Aretino (233a-243b).

49. Riccardiano 1117

Cartaceo del sec. xv, di cc. 37. Cfr. Morpurgo, Catal. cit., I, 141. Contiene, senza titolo, le solite quindici canzoni di Dante e il discordo Ai fals ris (3a-24b), e le rime della Vita Nuova, meno il primo sonetto (24b-35a), precisamente come in Vatic. lat. 3198. In fine di esse (c. 35a) si legge: Finita lauita nuoua di Dante poeta fiorentino ecellentissimo deo graçias amen.

50. Marciano ital. IX, 333

Cartaceo, del sec. xvi, di cc. 42. Pervenuto alla Marciana col legato di Iacopo Morelli. Contiene le stesse rime di Dante che abbiam trovato nei due codici precedenti, cioè le quindici canzoni (1a-27b) e Ai fals ris (c. 28a), e quindi ordinatamente tutte le rime della Vita Nuova, meno il primo sonetto (28b-42b). In principio di esse si legge: Qui chomincia lauita nuoua di danthe; in fine: Finita lauita nuoua di Danthe poeta fiorentino excellentissimo & scritta per mano... [cancellato il nome] Deo gratias. Anni Domini M. D. XII. chominciato. Segue in carattere minutissimo il sonetto Non uachorgete uoi d’un che si muore, senza nome d’autore.

51. Laurenziano XL, 44

Cartaceo, del sec. xv, di cc. scritte 60, oblungo, con la legatura originale dei Mss. medicei. Contiene a cc. 1a-50a, sotto il titolo Sonetti di Dante e canzone, molte rime, alcune delle quali gli sono ascritte a torto; e a cc. 4b-17b tutte le poesie della Vita Nuova, meno il son. Negli occhi porta, già stato trascritto a c. 1a. Che dette poesie derivino da un codice della Vita Nuova si ha, oltre che dall’ordine loro, dal fatto che il copista dopo aver trascritto (c. 13a) la stanza Sì lungiamente seguitò a scrivere:

Quomodo sedei sola ciuitas plena populo
fatta est quasi uidua domina gentium,