Pagina:Vita nuova.djvu/102

cii introduzione

arte di Dante» lassassi di dire (invece di tacessi di dire) in XVII 1, ed anche parlava (invece di ed anche che parlava) in XXV 2, chi piange (invece di chi la piange) in XXXI 6. Di questa edizione fu fatta una seconda impressione stereotipa nel 1879, e una terza nel 1885.

14. la | vita nuova | di | dante alighieri | riscontrata su codici e stampe | preceduta da uno studio su beatrice | e | seguita da illustrazioni | per cura | di | alessandro d’ancona | professore di lettere italiane nella r. università di pisa || pisa, tipografia dei fratelli nistri | 1872.

Per questa magnifica edizione, che prima di tutte ebbe il merito di essere, più che una correzione della volgata, una ricostruzione critica ex integro, furono posti a raffronto sei codici: il Riccardiano 1050 (a), i Magl. VI 143 (b), VI (non VII) 187 (c), VII 1103 (d) e Conv. B. 2. 1267 (e) della B.ca Nazionale di Firenze, il Chigiano L. V. 176 (f). Il primo posto, in ordine di pregio, fu giustamente assegnato al Magl. VI 143, sebbene fossero avvertite le sue mende; fu anche rilevata la parentela fra il Ricc. 1050 e il Magl. VI 187; ma non essendosi esattamente valutato il fatto della relegazione delle divisioni nei margini e della conseguente omissione di esse in alcuni Mss., non fu possibile scorgere, di contro a Magl. VI 143, l’affinità degli altri cinque codici fra loro. Questa affinità non fu possibile avvertire anche per un’altra ragione: colui, o coloro che fecero la collazione dei Mss. non ebbero presenti i bisogni d’una classificazione di essi per famiglie, e fu quindi, ora per tutti, ora per alcuni, trascurato di segnare le lacune, gli errori manifesti o che parvero tali, e le varianti che sono o parvero secondarie. E quel che fu fatto per i Mss. fu fatto per le stampe 1. Onde chi ebbe poi a lavorare sopra siffatto

  1. Ecco, ad es., sino al § XVIII come sono segnate le varianti caratteristiche della famiglia a cui appartengono a c d e f o lo stampe S B (cioè Serm. o Bisc.): I, libro non è lezione soltanto di d e f, ma anche di a (c ha qui una lacuna) o di S B. — II 2, non sono allegate per l’omissione di nono (dopo mio) S B. — II, 4 per l’omissione del qui non sono notati a c d e. — II 5, tutti e cinque i Mss. leggono nostra, e nessuno è indicato. — III 15 Non è vero che sogno sia «della biscioniana o del cod. d»: leggono anch’essi sonetto. — VIII 7, è omesso di notare la variante di e f B: a tre parti. — IX 1, anche S B leggono andare. — XII 11, non notata per nessuno dei cinque Mss. l’omissione del verso Se com’io credo ecc. — XII 16, manca intendere anche in e e in B. — XIII 2, rie è lezione anche di e e f S B. — XIV 4, trascurata affatto la lezione distendersi sì — XIV 7, onde l’amico di buona fede leggono anche c d e. — XV 1, continuamente era meco hanno anche c d. — XV 2, nè pei cinque Mss. nè per S B è notata l’omissione di s’io non perdesse le mie virtudi e fossi libero tanto che io le potessi rispondere.