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edizioni ci

dovresti in tutti parti ardire, Dovresti avere in tutte parti ardire; 12 Che s’egli ha scusa, che voi l’intendiate, Sed egli ha scusa, che la m’intendiate;.... e ricorderemo anche, perchè accettata poi da D’Anc.2: XXIII 25 cantavan tutti, gridavan tutti): di nessun valore sono in generale le ragioni addotte nelle note allo spoglio per giustificare sia la scelta sia lo scarto delle varie lezioni.


Nel 1867 comparvero alcune pagine (387-400) di Emendationen und Conjecturen zu Dante’s Schriften d’Eduard Böhmer nel 1° volume del Jahrbuch der deutschen Dante-Gesellschaft (Leipzig, F. A. Brockhaus). Quelle che riguardano la Vita Nuova sono emendazioni congetturali non necessarie: II 1 non sapeano ch’essi chiamaro; III 4 la donna dello saluto; XVIII 7 se tu ne dicessi vero con quelle parole che tu n’hai dette notificando la tua condizione, avresti tu operato con altro intendimento; XXIV 10 Questo sonetto ha in sè tre parti. Pure lasciarono traccia di sè nelle posteriori edizioni.

13. la | vita nuova e il canzoniere | di | dante alighieri | ridotti a miglior lezione e commentati | da giambattista giuliani | espositore della divina commedia | nell’istituto di studi superiori in firenze. || firenze. | successori le monnier. | 1868.

In questa edizione c’è un po’ più largo riscontro di stampe e di codici che non nell’altra curata dallo stesso Giuliani nel 1863, e son tenute presenti anche le correzioni proposte dal Witte; ma nessuno di quei codici è andato perduto; nè, d’altra parte, la diligenza e il criterio dell’editore sono variati. Si citano «Riccard. 1050 e 1054» a sostegno della lezione chiama il divino (p. 112); ed il primo ha invece chiama diuino, il secondo non ha neppur la canzone (si ferma al § VII!). Si afferma (p. 114): «Non v’ha dubbio che nel riso [XIX, 12] debbasi leggere, giusta molti codici e l’autorità del Dionisi e del Witte»; e nessun codice, sia della Vita Nuova, sia delle rime, ha quella lezione. Alcune delle discrepanze della 1a edizione fra il testo e il commento sono tolte; ma altre rimangono, e se ne aggiunge una nuova: infatti, a p. 129 il Giuliani afferma: «mi è sembrata assai migliore» la lezione E però lasciandola (XXVI 8), e nel testo non c’è nè questa nè la variante riprovata E però lasciando lui. Quanto a nuovi mutamenti nel testo, ripiglia in II 5 dai codici «Marciano N. cxci. cl [vorrà dire n° 191 cl. IX] e Riccardiano 1054» la lezione agli spiriti del viso, che vedemmo male abbandonata dal Torri; accetta dal Witte in XIV 13 la su ragionata cagione; dallo spoglio del Pizzo o da edizioni precedenti, come Bisc., Ed. Mil., Tor., in XXI 1 soprascritta, che è buona lezione; dalla sua «ragione ed