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in paese molto lontano: perchè io quasi sbigottito della bella difesa che mi era venuta meno, assai me ne disconfortai, più che io medesimo non avrei creduto dinanzi. E pensando che se della sua partita io non parlassi alquanto dolorosamente, le persone sarebbero accorte più tosto del mio nascondere, proposi di farne alcuna lamentanza e allora dissi questo Sonetto:

O voi che per la via d’amor passate,
attendete e guardate
s’egli è dolore alcun, quanto il mio, grave;
E prego sol, ch’audir mi sofferiate;
e poi imaginate
s’io son d’ogni tormento ostello e chiave.

Amor non già per mia poca bontade,
Ma per sua nobilitate,
Mi pose in vita si dolce e soave,
Ch’i mi sentìa dir dietro spesse fiate:
Deh per qual dignitate
Cosi leggiadro questi lo cor ave?

Or ho perduta tutta mia baldanza,
Che si movea d’ amoroso tesoro;
Ond’