Pagina:Vita di Cristoforo Colombo.djvu/27

r.LA VITA DELI/AUTORE XX IH Felipe, che nominò suo esecutore testamentario, si occupò delle sue ultime disposizioni. " Vietò che si vestisse per lui gramaglia, sti- mando che bisognava piuttosto allegrarsi. Lasciò la sua ricca biblioteca al nipote don Luigi Colombo, ammiraglio delle Indie, il quale la conservò cinque anni in deposito, finché fu trasportata nel convento di San Paolo, sotto certe condizioni. Il testatore indicava in qual maniera si potrebbe aumentarla, col mezzo del concorso de' negozianti genovesi, che in qualità di compatriotti, fossero per prestarsi ad agevolare la compera e il trasporto dei libri des- tinati alla sua biblioteca. "Don Fernando non dimenticò né i poveri, né le chiese, e particolarmente il convento dei Fran- cescani dell' Osservanza a Roma, al quale lasciò per dir messe, tanto danaro, quanto a tutti gli al- tri monasteri insieme. Provvide agli interessi de' suoi servi, facendo ad essi un legato proporzio- nato alla durata del loro servizio ; e combinò le cose con tal equità, che Pedro de Arana, nonos- tante il suo parentado, venne favorito meno di Vin- cenzo da Monte, entrato al servigio della sua per- sona otto anni prima. " Quando giunse il di fatale, la morte trovò don Fernando preparato a riceverla. Elle s'impa- dronì lentamente di una preda che non faceva al- cuno sforzo per ritardare il suo giungere : nondi- meno rispettò le sue facoltà intellettuati. La vita si ritraeva a poco a poco. Aveva l'agonizzante ricevuto gli ultimi Sacramenti : le sue estremità inferiori si freddavano ; pareva che la vita rifug-