Pagina:Vico - Autobiografia, carteggio e poesie varie, 1929 - BEIC 1962407.djvu/70

isplendore di tal favella la Scienza nuova. Delle orazioni la prima fu nella morte di Anna d'Aspromonte contessa di Althan, madre del signor cardinale d'Althan, allora viceré; la quale egli scrisse per esser grato ad un beneficio che avevagli fatto il signor don Francesco Santoro, allora segretario del Regno. Il qual, essendo giudice di Vicaria civile e commessario d'una causa d'un suo genero, che vi si trattò a ruote giunte, ove, due giorni di mercordì l'uno immediato all'altro (ne' quali la Vicaria criminale si porta nel regio Collateral Consiglio a riferire le cause), il signor don Antonio Caracciolo marchese dell'Amorosa, allor regente di Vicaria (il cui governo della città per la di lui interezza e prudenza piacque a ben quattro signori viceré), per favorire il Vico, a bella posta vi si portò; a cui il signor Santoro la riferì talmente piena, chiara ed esatta, che gli risparmiò l'appuramento de' fatti, per lo quale sarebbesi di molto prolungata e strappata dall'avversario la causa. La qual esso Vico ragionò a braccio con tanta copia, che contro un istrumento di notaio vivente vi ritruovò ben trentasette congetture di falsità, le quali dovette ridurre a certi capi per ragionarla con ordine e, in forza dell'ordine, ritenerle tutte a memoria. E la porse così tinta di passione, che tutti quei signori giudicanti per loro somma bontà non solo non aprirono bocca per tutto il tempo ch'egli ragionava la causa, ma non si guardarono in faccia l'uno con l'altro; e nel fine il signor regente sentissi così commuovere che, temprando l'affetto con la gravità propia di sì gran maestrato, diede un segno degnamente mescolato e di compassione inverso il reo e di disdegno contro l'attore: laonde la Vicaria, la qual è alquanto ristretta in render ragione, senza essersi pruovata criminalmente la falsità, assolvette il convenuto.

Per tal cagione il Vico scrisse la orazione sudetta, che va nella raccolta de' Componimenti che ne fece esso signor Santoro, stampata in quarto foglio. Dove, con l'occasione di due signori figliuoli di sì santa principessa i quali s'impiegarono nella guerra fatta per la successione della monarchia di Spagna, vi fa una digressione con uno stile mezzo tra quello della prosa