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Che niuno può altamente intendere che: «È verissimo». Ma, delle altre due, egli è tanto volgar latino che «caussa» e «negocium» significano la stessa cosa, che questo volgar nostro «cosa» non altronde viene che dal latino «caussa». Onde ciò, che noi esplichiamo per «cosa», i latini rendono in neutro genere; e noi dicemo, per cagion d’esempio, «buona cosa» ciocché i latini dicono «bonum», ove i gramatici suppliscono «negocium*. Ma, perché altro è il parlar de’ grammatici, altro quel de’ latini, allo scevero che ne fa Fabio Quintiliano, per toglier di mezzo questa difficultá, andiamo da’ latini scrittori. I giurisconsulti, fedeli depositari della latina puritá fino a’ tempi piú corrotti, la prima idea, che formano nell’udire questa voce «caussa», ella è di «negozio», come l’avvertisce Giovan Calvino nel suo Lessico. Onde la principal differenza, ch’essi insegnano a’ principianti tra il patto e ’l contratto, ella è che «contratto» è dove si contenga il negozio, ch’essi esplicano alcun fatto, come l’imprestito, la determinazione del prezzo alla mercatanzia o le sollennitá dell’ interrogare e del rispondere; e perciò il mutuo, la vendita, la stipulazione siano contratti. Per contrario «patto» è quello che negozio o fatto alcuno non contiene, ma è un semplice trattato di fare, come sono le promesse di dare in prestito, di vendere, di stipulare; e l’appellano essi «nude promesse» o «nudi patti», perché nudi di causa, nudi di negozio, nudi di fatto. Ma potrebbe alcun dire queste esser voci d’arte riposta; e nostro proponimento fu di trarre l’antica sapienza d’Italia dalla favella volgar latina. Non resti non soddisfatto costui, e da innumerabili luoghi de’ comici, i cui parlari son volgarissimi, ne trasceglio quel di Terenzio n é\VAndriana, dove a Panfilo, il quale dice Cremete contentarsi che Pasibula resti in sua moglie: De uxore ita ut possedi, nihil mutat Chremes, Cremete risponde: — «Caussa optima est». — Che noi renderemmo in lingua italiana: «il negozio, il partito è buonissimo». La piú sottil differenza, che si possa mai addurre fra queste due voci, è la rapportata da Quintiliano che «caussa» significa