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210 libro secondo

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LIBRO SECONDO

1256[513]..... in tal sentimento «heri» si dissero da’ latini. [CMA3] e con perpetuitá cosí restaron detti nel comandare, siccome costantemente s’osserva nelle commedie da’ servi dirsi «heri» i loro padroni. E ’l patrimonio del padre di famiglia difonto, che con voce natia latina era stata detta «familia» nella legge delle XII Tavole, poi da quest’origine greca restò detta «hereditas», che dapprima dovette significare «sovrana signoria», siccome tra gli dèi è signora e regina Giunone; e da essa legge delle XII Tavole..... e i figliuoli non meno che gli schiavi furono compresi sotto il nome «rei suae», anzi tutta la famiglia venne intesa sotto la voce «pecuniae», com’altri leggono quel capo con le voci «pecuniae tulelaeve». Lo che troppo gravemente appruova..... la ritennero anco dentro le repubbliche popolari. Per cotal signoria dovettero le madri di famiglia dirsi «dominae» da’ romani dalla voce «domi -, ond’è «servare domi», «guardar la casa», perocché il dover iconomico delle madri di famiglia è di comandar e conservar nelle case; e quindi «donna», in sentimento di «signora», fu detta agl’italiani, «dueña» agli spagnuoli, «dame» a’francesi. Le qual’origini di cose e di voci stando cosí, tanto dovette a’ greci significar «eroe» quanto «signore», e le repubbliche «eroiche» Io stesso che repubbliche «di signori», quali sono e si dicono le repubbliche aristocratiche.

1257[518-9] Tal morale divina finalmente diede a’ primi uomini quella pratica sperimentata, utile per tutti i tempi appresso ed assistita dalle ragioni delle migliori filosofie, di commettersi gli uomini tutti alla divina provvedenza e stimar bene tutto ciò ch’ella ci para davanti. Della morale eroica de’ tempi ultimi ragioneremo nella Discoverta del vero Omero.