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SENTIMENTALE 69

saría la tua parte se tu vivessi a mangiartela meco — Dall’espressione mi parve che egli parlasse all’ombra del suo figliuolo: parlava al suo asino; e appunto all’asino morto su per la strada, e che diè la mala ventura a La Fleur. E quel pover’uomo mostrava di rammaricarsene pur assai; e mi tornò subito a mente la lamentazione di Sancio per l’asino suo: ma l’uomo ch’io udiva, doleasi con tratti di natura più schietti.

Il dolente sedeva a un muricciuolo dell’uscio, col basto e la briglia del suo asino accanto; e di tanto in tanto li ripigliava — poi li posava — rimiravali; e crollava la testa. Ripigliò la crosta di pane fuori della bisaccia, quasi volesse mangiarne; la tenne alquanto — e poi la posò sul morso della briglia dell’asino — mirò pensieroso all’apparecchio ch’egli avea fatto — e sospirò.

La semplicità del suo cordoglio gli trasse attorno assai gente; fra gli altri La Fleur — ed io, tanto che si allestivano i cavalli, rimasi nella mia sedia donde poteva vedere e ascoltare sovr’essi.

— Disse, ch’ei veniva di Spagna dov’era ito dagli ultimi confini della Franconia; e trovandosi ancor sì lontano dalla sua terra, l’asino suo gli morì. Mostravasi ognuno bramoso d’udire perchè mai un uomo sì vecchio e sì povero si fosse