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pioggie nell’interno della Bossina queste voragini, o Jame, come gli Slavi dicono, gettano colonne d’acqua sino all’altezza di venti piedi. In quindici giorni il Lago di Coccorich suol arrivare alla massima altezza, che qualche volta eccede all’improvviso le solite misure per nuove pioggie, o squagliamenti di nevi nel paese interiore; nel tempo di due mesi la campagna resta a secco. Una grandissima quantità di pesce sorge dalle viscere della terra insieme con queste fonti gigantesche; ed al calare dell’acque gli abitanti ne pigliano assai colle nasse, o con reti adattate alla bocca delle voragini. Il poco fondo di terreno, che à la Valle di Coccorich, fa che non vi resti aria cattiva dopo il risprofondamento delle acque.

Un breve miglio lontano dalle Case del Voivoda trovasi una miniera di Pissasfalto similissima identicamente a quella di Bua. I Turchi vi lavorarono, per quanto si vede, innanzi che l’armi Venete occupassero questo paese: ma non sembra che se ne possa ritrarre molto profitto, a cagione della sua distanza dal mare, e della scabrosità del cammino. L’impasto del marmo, che forma la superficie esteriore de’ monti di Coccorich, e di Vergoraz, è alternativamente brecciato, e pieno or di Corpi ceratomorfi, ora di Lenticolari, e Nummali.

Vergoraz è una cattiva Rocca, che copriva in altri tempi un Borgo ben popolato da’ Turchi, perchè ad onta della Montagna intermedia passava come luogo opportuno al commercio, e a portata del mare; adesso è un aggregato di macerie popolato da poche, e povere famiglie. Le campagne dominate dal Monte di Vergoraz sono tutte soggette all’acqua, il che riduce sovente gli abitanti all’inedia, e per conseguenza alla necessità di rubare, o di lavorare su le terre Turchesche. Un Soprintendente vi amministra la picciola giustizia,