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delle di lui maniere era veramente la mostra esterna d’un animo dolcissimo; s’egli usò di pazienza eroica collo Zio Statileo non lo fece già per accortezza, ma per buon animo. Fa d’uopo, che qualche grave offesa lo abbia staccato dalla Regina Isabella, senza di che egli avrebbe persistito. Crescendo in dignità, e in ricchezze non crebbe in superbia, ma sì bene in magnanimità, e beneficenza; del grand’animo di lui può esser prova il dono fatto spontaneamente all’Imperador Ferdinando di 30m. fiorini d’Ungheria, ch’egli avea spesi per pagare le milizie in tempo che l’Erario era sprovveduto. Quindi, ad onta delle immense rendite, ch’ei possedeva allorchè venne a morire, fu d’uopo vendere gli argenti Vescovili, e gli arredi preziosi per pagare i suoi debiti. Negli affari politici avea grandissima penetrazione; nè per sua opinione si sarebbe mai dichiarata la guerra al Turco, se non da una ben connessa, e potentissima Lega di Principi Cristiani. Quantunque occupatissimo negli affari egli conservò mai sempre una predilezione distinta pelle Lettere, e trovò delle ore per applicarvisi. Restano delle di lui Opere mss.

1. Vita Petri Berislavi.

2. Iter Buda Hadrianopolim.

3. De Situ Moldaviæ & Transalpinæ. Fragmentum.

4. De Rebus Gestis Joannis Regis Hungariæ. Libri duo.

5. De obitu Joannis Regis Hungariæ, Epistolæ ad Joannem Statilium Episcopum Transylvanum datæ, dum idem Statilius in Gallia Oratorem ageret anno 1540.

6. Animadversiones in Pauli Jovii Historiam, ad ipsum Jovium.

7. De obsidione, & interceptione Budæ; ad Petrum Petrovvith.

8. Vita F. Georgii Utissenii, quæ penè tota periit.

9. Collectio Antiquorum Epigrammatum.