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Viaggio. 173


Graziosissimo paese dell’imaginazione! conceduto agli uomini dal più benefico degli esseri per consolarli della realtà! è pur forza ch’io ti lasci. — Oggi certe persone, da cui dipendo, pretendono rendermi la libertà; — come se me l’avessero tolta! come se fosse in poter loro il sospendermela un solo istante, l’impedirmi di percorrere, a mio grado, il vasto spazio sempre aperto dinanzi a me. — Essi mi vietarono di percorrere una città, un picciolo punto; ma l’immensità, l’eternità rimasero a mia disposizione.

Oggi dunque io sono libero, o piuttosto sono per rientrare ne’ ceppi. — Il giogo degli affari comincierà di nuovo a pesare sopra di me; più non potrò fare un passo, che non sia misurato dalla convenienza e dal dovere. — E me