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dice della mia destra, non essendo più irritati dal fluido, ch’io diceva pur dianzi, si allentarono a segno, che un volume del marchese Caraccioli, ch’io teneva stretto fra essi, ne andò sul focolare.

Avea ricevute poco prima alcune visite, e la conversazione si era versata principalmente sul famoso medico Cigna, morto di fresco e universalmente compianto, come dottissimo in fisica, e massime in botanica, laboriosissimo, e per ogni riguardo eccellente. — Il mio pensiero era tutto pieno de’ meriti di questo brav’uomo; e nondimeno, io diceva a me stesso, ove mi fosse dato evocar l’anime di quanti egli fe’ passare all’altro mondo, chi sa ciò che la sua riputazione potrebbe soffrirne!

Così mi avviava insensibilmente ad