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Viaggio. 141

marla e rialzarla. Esso è come il diapason con cui accordo il complesso variabile e discorde delle sensazioni e delle percezioni, che formano la mia esistenza.

Quanto è rassomigliante! Ecco le fattezze vere, che la natura avea dato al più virtuoso degli uomini. Ah! se lo scultore avesse potuto render visibile la sua anima eccellente, il suo ingegno, il suo morale carattere! — Ma a che mi accingo? È questo il luogo di comporre il suo encomio? Che importa esso agli uomini, che mi circondano?

Io mi contento di prostrarmi innanzi alla tua imagine diletta, o il migliore de’ padri! Ahi! quest’imagine è tutto ciò, che mi rimane di te e della mia patria. Tu hai lasciata la terra all’istante che il delitto era per invaderla, e tanti sono i mali, onde