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CAPITOLO XXXII.



Ma permettetemi, signori, di domandarvi se vi divertite ancor tanto al ballo ed ai teatri? — Per me, vi confesso, da qualche tempo le assemblee numerose mi ispirano un non so qual terrore. — Sono in esse assalito da un sogno sinistro. — Invano mi sforzo di cacciarlo, che sempre esso torna con quello d’Atalia. — Forse perchè l’anima preoccupata di nere idee trova per tutto soggetti di tristezza; — come uno stomaco viziato converte in veleno gli alimenti più sani. — Checchè ne sia, ecco il mio sogno. — Quand’io mi trovo tra una folla d’uomini amabili e carezzevoli, che danzano, che cantano, che piangono — alle trage-