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234 Badia, Lecco.

Il monte che gli sta dietro, dal piede alla vetta, è abbondante di minerale. Scavavasi una vena di piombo poco lungi dal paese casualmente scoperta, che dava il 70 per 100 di metallo puro; ma non essendosi trovato continuo il filone, fu abbandonata. Trovansi però indizj di piombo e del piombo stesso quasi alla superficie di tutte quelle vicinanze; onde v'è apparenza che con più esatte ricerche si rinverranno de’ nuovi filoni o ammassi, che qui chiamansi nidi, dello stesso metallo. Ve n'ha certamente fra gli scogli che stanno innanzi alla chiesa di S. Giorgio. Un'altra miniera di piombo scavavasi in alto molti anni addietro; ma è stata abbandonata, perchè ricoperta da una frana del monte. Sopra il casolare di Masso trovasi della pirite, che avendo colore aureo, ingannò varj scopritori. Non ha molti anni che sopra Mandello trovossi un buon filone di ferro misto a piombo, che si cava e portasi al forno del sig. Arrigoni di Lecco. Molti antichi cunicoli abbandonati di miniere sì di ferro che di rame veggonsi tuttavia ne’ contorni di Caloandello. Nell'alto de’ monti v'ha de’ bei prati, soggiorno estivo delle mandrie; e ivi pur coltivasi alla debita stagione dell'eccellente ortaglia che portasi ai mercati.

Viensi alla Badia, grosso villaggio, presso cui sta pure l'indizio di miniera di piombo.