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Deserto, Porto. 153

mo e in altri sassi. Il curioso colassù salendo vedrà alcune cave del mentovato sasso arenario, da cui molto sen trae per edifizj e per ornati. V’è pur non lungi una cava di calcedonio, di cui non si fa altr’uso che di pestarlo, e ridurlo in arena, sostituendol così all’arena di quarzo che manca, per segare i marmi, ai quali ivi si dà altresì il primo pulimento con altra dura pietra arenosa e ferrigna, detta roda. Ne’ vicini villaggi di Saltrio, Arso e Besascio hannovi cave di marmo variegato rosso con corpi marini, generalmente del genere delle came. Vi sono pure delle lenticolari e grosse ammoniti, e si è trovato sopra Tramona in mezzo al calcare un serpente o anguilla acchiocciolata di sostanza selciosa, che può servire d’argomento all’opinione di chi sostiene che i corpi selciosi tondeggianti in mezzo al calcare debbansi a un vôto lasciato da animali ivi intormentitisi e distrutti, o vero da frutti, occupato poi da filtrazioni selciose. Questi corpi tondeggianti sono qui frequenti. Presso Saltrio v’è pur un sasso biancastro di fino impasto, e durevole: fra il primo e ’l secondo v’è del marmo majolica simile a quello di Gavirate, e n’è probabilmente una continuazione: e presso al terzo v’ha della manganese, nello scoglio di calcedonio che incontrasi sulla strada da Besascio a Clivio; e vedesi specialmente presso