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258 al medico carlo ghinozzi.

     Se sofisma di scuola
     Gli valse il dolce mai
     D’una lacrima sola!

Liberamente il forte
     Apre al dolor le porte
     Del cor, come all’amico;
     E a consultar s’avvezza
     Il consigliero antico
     D’ogni umana grandezza.

Ma a gente incarognita,
     I mali della vita
     Sentono di barbarie;
     È bel trovato d’ora
     Accarezzar la carie
     Che l’osso ci divora.

Se dal vietato pomo
     Venne la morte all’uomo,
     Oggi è medicinale
     All’umana semenza,
     Cotto dallo speziale,
     L’albero della Scienza.

Su, la fronte solleva,
     Povera figlia d’Eva;
     Lo sdegno del Signore
     Il Fisico ti placa,
     E tu senza dolore
     Partorirai briaca.

Chiudi, chiudi le ciglia,
     E sogna una quadriglia:
     Che importa saper come