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Di te dovea temer chi pria non vide
Nelle membra d’Amor forza d’Alcide.

Tale fu il principio del di lei poetare, che sembrò veramente non del tutto umano; perocchè innanzi quel momento non mai aveva conosciuto il metro, o gustata l’armonía de’ versi. Ma allora un nuovo impeto interno superò la di lei modestia, da timida e riservata, anche nelle domestiche pareti, divenuta loquace e invereconda nelle pubbliche radunanze. Faone gentilmente accolse i fiori, ma guardando la donzella, non provò nel vederla alcuno di que’ sensi, de i quali ella aveva già l’animo ripieno: onde con indifferenza cortese accennò che gli era grato il dono, e si rivolse altrove. Saffo, oppressa da confusione, gettò il velo sul volto, e si ritirò. Intanto il vincitore accompagnato dagli applausi delle fanciulle, che versavano su di lui copiosamente i fiori estivi tra i balli, e gli inni animati dal suono festivo di ce-