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può ben vantarsi in qualche modo di respirare la dolce aura dell’Olimpo. Conciossiachè i sacri poeti non altrimenti ci descrivono la felicità de’ Numi, se non immaginandoli accolti in placido consesso nella serena cima del monte, abbandonandosi, quandochè sieno sazj di nettare, nelle soffici nubi a placidissimo sonno. Dorilla adunque, benchè uscita dallo stesso grembo, aveva diversa natura; e quanto era irritabile Saffo e smaniosa spettatrice di quel cimento, altrettanto questa lo rimirava con placide pupille, aprendo soltanto le labbra ad un moderato sorriso. Non ti par, diceva Saffo a lei, che sia costui il più bel giovine di Mitilene? Forse è così, rispondeva Dorilla, quantunque non abbia fatto sì difficile paragone. Deh! mira, soggiungeva Saffo, quali atti piacevoli e quali destri atteggiamenti! Nulla rispondeva la sorella attenta all’esito della tenzone con tranquilla curiosità, e intanto ognor più inquieta e garrula Saffo pro-