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cia, che vieppiù acuta infonde amarissimi spasimi al più misero de’ cuori. Così dicendo percuoteva anelando il petto e lacerava i veli su di lui avvolti, e poi s’incamminò, senz’altro dire, verso lo scoglio indicatole dal sacerdote. Ella, siccome agitata dal furor divino, scuotea il capo, correndo lungo la spiaggia pietrosa del pelago fremente. La seguiva Clito mesto e sorpreso dallo stupore, destramente appoggiandola al fianco: Rodope, tarda seguace, esclamava da lungi per richiamarla: ma le di lei voci confondeva il suono del mare, e l’aura le dissipava vanamente profferite ed infruttuose per Saffo, la quale omai non più conscia di sè medesima, si affrettava di giungere al bramato adempimento degli oracoli dubbiosi.