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mio cuore tante nuove angosce fino allora sconosciute, non ne spensero la fiamma, anzi l’agitarono più violenta, e però spinto da smania mortale, altro io non desiderava se non se di seppellire la mia miseria nel pelago, nelle voragini, o di errare ne’ deserti, riempiendo di querele le solitarie valli e i sterili monti. Calmato quindi quel delirio, dissi fra me stesso; Forse che debbo morire prima di rimproverare, quanto merita, quell’anima ingannatrice! e poi rivolsi i passi al di lei albergo, nel quale entrai con animo preparato a severe voci di estremo dolore, e a tormi di vita innanzi a quegli occhi che me l’avevano già fatta nauseosa. Così sdegnato, penetrai le stanze di lei segrete, non sensaFonte/commento: Pagina:Verri - Le avventure di Saffo e la Faoniade, Parigi, Molini, 1790.djvu/15 orrore, temendo d’incontrarvi il successore di me più felice; ma la ritrovai sola, molto placidamente occupata ne’ suoi consueti lavori, da me medesimo sommesso artefice de’ femminili trattenimenti, con molta industria preparati. Ella mi accolse colla usata soavità di parole, ond’io