Pagina:Verri - Le avventure di Saffo e la Faoniade, Parigi, Molini, 1790.djvu/256

nuove dall’accostarsi alle are, perchè l’accorta sacerdotessa sceglieva sempre agnelli, evitando sempre gli arieti; conciliando così la soddisfazione de’ proprj sensi coll’assoluto dominio degli animi altrui. Che anzi tant’era la fallacia del suo labbro, tanta l’incantatrice simulazione degli occhi sereni e lagrimosi a loro arbitrio, che forse poteva soccombere a quegli inganni un animo esperto; onde potrai considerare quel che avvenne del mio. Perocchè se io non avea amato da prima, non era ciò avvenuto da altra cagione, se non dalla assenza d’ogni opportunità nella solitudine; ma talvolta provava in me medesimo, o nel vedere qualche volto leggiadro, o nel leggere teneri versi, una incognita commozione. Oltre di che io sempre fui proclive alla pietà de’ mali altrui, e a confortarli quant’io potessi, la qual disposizione di natura inclina all’amore profondo. Or dunque tu vedi quanti erano i miei svantaggi negli amorosi cimenti,