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esplorazione ha un doppio scopo, Pencroff; se da una parte dobbiamo castigare il crimine, dall’altra abbiamo un atto di riconoscenza da compiere.

— Ben detto, signor Cyrus, rispose il marinajo; credo per altro che non troveremo codesto messere, se non quando egli lo voglia.

Veramente Pencroff non faceva che esprimere l’opinione di tutti. Non era probabilmente meno misterioso dell’incognito il suo nascondiglio.

Alla sera, il carro s’arrestò alla foce del rivo della Cascata; furono prese per la notte le precauzioni consuete. Harbert, riacquistata la robustezza che aveva prima della malattia, approfittava largamente di quell’esistenza all’aria aperta, fra le brezze dell’oceano e l’atmosfera vivificante delle foreste. Egli non stava ormai più sul carro, ma andava in capo alla carovana.

Il domani, 19 febbrajo, i coloni, abbandonando il litorale, su cui oltre la foce s’ammucchiavano pittorescamente basalti di tutte le forme, risalirono il corso del fiume per la riva manca. La via era in parte sgombra, in seguito alle precedenti escursioni fatte dal ricinto fino alla costa ovest. I coloni si trovavano allora ad una distanza di sei miglia dal monte Franklin.

Il disegno dell’ingegnere era questo: osservare minuziosamente tutta la valle, di cui il thalweg formava il letto del fiume, e giungere con circospezione ai dintorni del ricinto; se questo fosse occupato, pigliarlo a viva forza; se non fosse, chiudervisi, e farne il centro delle operazioni aventi per oggetto l’esplorazione del monte Franklin.

Questo disegno fu all’unanimità approvato dai coloni, i quali in vero non vedevano l’ora di ripigliare l’intero possesso dell’isola.

Si camminò adunque nella stretta valle che separava due dei più robusti contrafforti del monte Franklin. Gli alberi, stretti sui margini del fiume, si fa-