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Da che proveniva dunque quella prostrazione? Perchè lo stato di Harbert aveva peggiorato?

Il giovane fu preso allora da una specie di sonnolenza febbrile, ed il reporter e Pencroff stettero presso al suo letto.

Frattanto Cyrus Smith metteva Nab al fatto di quanto era accaduto al ricinto, e Nab raccontava al padrone gli avvenimenti di cui l’altipiano era stato il teatro.

Era soltanto nella notte precedente che i deportati s’erano fatti vedere sul lembo della foresta, vicino al rivo Glicerina. Nab, che vegliava presso il cortile, non aveva esitato a far fuoco contro uno di quei pirati, il quale stava per attraversare il corso d’acqua; ma in quella notte buja non aveva potuto sapere se avesse o no colpito il miserabile. In ogni modo, ciò non era bastato per allontanare la frotta, e Nab aveva solo avuto il tempo di risalire al Palazzo di Granito, dove, se non altro, si trovò al sicuro.

Ma che fare allora? Come impedire la devastazione di cui i deportati minacciavano l’altipiano?

Nab aveva egli un mezzo per prevenire il suo padrone? E d’altra parte, in quale condizione si trovavano essi medesimi gli ospiti del ricinto?

Cyrus Smith ed i suoi compagni erano partiti l’11 novembre, e si era al 29. Erano dunque diciannove giorni che Nab non aveva avuto altre notizie fuor quelle portategli da Top — ed erano disastrose notizie: Ayrton scomparso, Harbert ferito gravemente, l’ingegnere, il reporter ed il marinajo prigionieri, per così dire, nel ricinto. Che fare? si domandò il povero Nab.

Quanto a lui non aveva nulla a temere, perchè i deportati non lo potevano raggiungere nel Palazzo di Granito, ma gli edificî, le piantagioni, ogni cosa era alla mercè dei pirati. Non conveniva lasciar Cyrus Smith giudice di quanto egli dovesse fare ed avvertirlo almeno del pericolo che lo minacciava?