Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo II, Milano, Guigoni, 1890.pdf/221

timenti! Gliene manderò io del sentimento, ma in piombo di calibro!

— E non furono più riveduti? domandò Harbert.

— No, fanciullo mio, ma li troveremo, e quando sarete guarito vedremo se quei vigliacchi che colpiscono alle spalle, oseranno assalirci faccia a faccia.

— Io sono ancora tanto debole, mio povero Pencroff.

— Le forze torneranno un po’ alla volta. Che cosa è una palla attraverso il petto? Una brutta facezia; ne ho visto ben altre io, e non star mica tanto male per questo.

Infine le cose sembravano andare per lo meglio, e poichè non sopravveniva alcuna complicazione, il risanamento di Harbert poteva considerarsi come certo. Ma quale sarebbe stata la condizione dei coloni se lo stato del ferito si fosse aggravato; se per esempio gli fosse rimasta la palla nel corpo; se gli si avesse dovuto amputare un braccio od una gamba!

— No, disse più d’una volta Gedeone Spilett, io non ho mai pensato senza fremere a tale sciagura!

— Eppure, se fosse stato necessario agire, gli rispose un giorno Cyrus Smith, non avreste esitato!

— No, Cyrus, disse Gedeone Spilett, ma sia bene detto Iddio che ci ha risparmiato questo guajo!

Come in molte altre congiunture, i coloni avevano fatto appello a quella logica del semplice buon senso che li aveva tante volte serviti, ed in grazia delle loro cognizioni generiche, erano anche in questa riusciti. Ma non doveva forse giungere il momento in cui tutta la loro scienza divenisse impotente? Erano soli in quell’isola. Ora, se gli uomini si completano nello stato di società, sono necessarî gli uni agli altri. Cyrus Smith lo sapeva bene, e si domandava talvolta se non dovesse avvenire qualche guajo che si trovassero impotenti a superare.

Parevagli, d’altra parte, che i suoi compagni e lui, finora tanto felici, fossero entrati in un periodo ne-