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dritta della caverna in molte camere precedute da un corridojo d’ingresso, e d’illuminarla per mezzo di cinque finestre ed una porta aperta sulla facciata. Pencroff ammetteva le cinque finestre, ma non comprendeva l’utilità della porta dal momento che l’antico sbocco offriva una scalinata naturale per cui doveva sempre esser facile entrare nel palazzo.

— Amico, gli rispose Cyrus Smith, se ci è facile arrivare alla nostra abitazione per lo sbocco, ciò sarà ugualmente facile ad altri che a noi. Ora io conto di chiudere quell’orifizio ermeticamente, e, se sarà necessario, nasconderne assolutamente l’ingresso facendo risollevare le acque del lago per mezzo d’una barriera.

— E come entreremo? domandò il marinajo.

— Per una scala esterna, rispose Cyrus Smith; una scala di corda che, come sia ritirata, renderà impossibile l’ingresso nella nostra abitazione.

— Ma perchè tante cautele? Finora gli animali non mi parvero molto formidabili; quanto ai selvaggi, la nostra isola non pare che ne abbia.

— Ne siete ben sicuro, Pencroff? domandò l’ingegnere guardando il marinajo.

— Certo che non ne saremo sicuri se non quando l’avremo esplorata in tutte le sue parti, disse Pencroff.

— Sì, disse Cyrus Smith, e non ne conosciamo ancora che una piccola porzione: eppoi, se non abbiamo nemici interni, possono venire dal di fuori, perchè sono cattivi paraggi questi del Pacifico. Prendiamo dunque le nostre precauzioni per ogni occorrenza.

Cyrus Smith parlava seriamente, e, senza fare altra obbiezione, Pencroff si preparò ad eseguire i suoi ordini.

La facciata del Palazzo di Granito stava per essere illuminata con cinque finestre ed una porta ad uso dell’appartamento propriamente detto, e per mezzo d’una larga apertura e di occhi di bue che permet-