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S E C O N D O 15

     Tu savia se, egli ama la tua figlia
     Di contentarlo meco ti consiglia.

Gos.Fuggi di qui scelerato importuno,
     Paio ti donna di tal qualitate?
     Voglia mi viene hor senza indugio alcuno
     Con l’unghie haverti le guance squarciate:
     Non a Re, non a Principe nessuno
     Vender voglia mia fama, o castitate,
     Se mai piu dirmi tal cosa t’avezzi,
     Io ti faro tagliare in mille pezzi.

Ruf.Hier frappai tanto al mio Principe degno.
     A cui promessi di farlo beato.
     Ma poi che non riesce il mio disegno
     Che faro io? ohime chi son spacciato;
     Se caricasse me d’un verde legno
     Non si direbbe, o quanto ben gliè stato?
     Perch’io pazzo, bugiardo, sciocco, & grosso
     Promesso ho quello che osservar non posso:

Io veggo il signor mio di casa uscire,
     O lingua adiutami hor, se non, ti taglio.
     Dubito forte di suoi sdegni & ire,
     Et che con meco non giuochi a sonaglio:
     Non ce miglior ripar che bugie dire,
     Prin. ●Ruf.Ruffo che fai? ●signore hor ti raguaglio
     Prin.Hai parlato a Gostanza o molto, o poco?
     Ruf.Sì, che la fussi abbrucciata intro ’l foco: