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vagabondaggio. 25


— Non so. Io non ci ho nessuno. —

Egli intanto si divertiva a tirar sassi nell’acqua; o cercava di far scivolare Grazia giù dalla sponda, facendole il solletico. Poi si mettevano a correre, ed egli la inseguiva a zollate. Andavano pure a scovare i grilli dalle tane, con uno sterpolino; o a caccia di lucertole. Nanni sapeva coglierle con un nodo scorsoio fatto in cima a un filo di giunco sottile; dentro al cerchietto che formava il nodo sputava una bella campanella lucente, e le povere bestioline, assetate in quell’arsura, si lasciavano adescare.


In mezzo alla gran pianura riarsa il fiume s’insaccava come un burrone enorme, fra le rive slabbrate. — Mostrava le ossa, — brontolavano quelli della chiatta. Talchè anche dei poveri diavoli ci si arrischiavano a guado, qualche miglio più in su. Tanti baiocchi levati di bocca a quegli altri poveri diavoli che stavano colla fune in mano tutto il giorno, sotto il solleone.