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ni colle sue manine affilate e bianchissime, e se ne lisciava la fronte, e le nascondeva fra il setoso volume dei suoi capelli, e se le posava sugli occhi e sulle labbra, ma lentamente, con quel suo abbandono ch’era irresistibile, come se avesse voluto dare il tempo a tutte le emanazioni inebbrianti che scaturivano dai suoi pori di penetrare in lui sino al midollo delle ossa.

Raimondo, quasi spaventato, pel suo amico, da quella vista, fu scosso dai singhiozzi di lui che prorompevano soffocati come singulti; e, riponendo tristamente nell’astuccio l’occhialetto, disse con tuono di chi prende una risoluzione:

— Via, Pietro, è tempo di partire! Tua madre ti attende a casa mia!

— Mia madre!... — esclamò il giovane con un sussulto che dimostrava come quella corda vibrasse ancora potentemente nel suo cuore, mentre tutte le altre erano allentate e sconvolte.

— Sì, tua madre, spaventata dalla tua estraordinaria tardanza, che ti cerca da me come una pazza.