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molto obbligato di averti sbarazzato di una noia, senza i ritornelli soliti di traditore, Iddio è giusto, ecc.

Pietro ne rise esso pure, e strinse con effusione la mano del suo amico.

— Sentimi, caro Raimondo; — diss’egli alquanto gravemente; — io non son di quelli che dicono: fo così perchè così fanno gli altri. Mi sento troppo superiore a questi altri per seguirne l’esempio. A diciott’anni è permesso credere ancora all’amore, alla fedeltà, alla donna tipo, eroina, come impastocchiano gli sfaccendati nei romanzi... A ventiquattro (è desolante quello che dico, ma non è men vero) si è scettico come lo scetticismo, quando cento volte si sono ascoltate le più appassionate proteste, fatte colle lagrime agli occhi, dalla donna che ha in saccoccia la lettera del rivale.

— È curiosa! — interruppe Raimondo.

— Che cosa?

— Come ti hanno guastato i romanzi di Sue; tu, accanito avversario dell’esagerazione della scuola francese, e che ora mi copii sì bravamente l’uomo stufo a ven-