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si crede in diritto di farvi la corte perchè ha un cerotto di corona sul biglietto di visita....

Elena fece una spallucciata che lo scombussolò completamente. Oramai aveva vuotato il sacco del lirismo melodrammatico e cercava il modo, anche lui, di mettersi in carreggiata. — Quanto era felice, al pensare che ella era là, che era venuta per lui! Come le stava bene quel vestito nero! Perchè non si lasciava togliere un guanto? Soltanto cotesto! — Ella diceva di no, imbarazzata anche lei, umiliata di sentirsi ridicola ancor essa. Era tardi, doveva andarsene. — Ancora un istante! Egli aveva bisogno ancora di saziarsi gli occhi ed il cuore di quella visione celeste! Oh! il suo povero tetto! le sue povere gioie! la sua vita deserta! tanti anni! Aveva un mondo di cose da dirle e non le trovava. Si sentiva sbalordito dalla felicità. — A volte Elena gli saettava un’occhiata, rapida, avida anch’essa e pur diffidente, con un sorriso che si agghiacciava sulle labbra. — No! no! Elena! non ancora! Se tu sapessi cos’è questo momento per