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faceva evitare dei contrasti umilianti che indovinava per istinto. Egli voleva solo che Elena fosse felice, e dopo tutti i guai che avevano passati insieme, e nei quali gli pareva che avessero avuto una gran parte gli stenti attraverso i quali erano passati, gli pareva ora di dovere a lei quel compenso; credeva di riattaccarsela più strettamente colle soddisfazioni e coi divertimenti che le procurava per mezzo del sue lavoro. Ella avrebbe detto: — C’è lì in un angolo, nascosto, noncurato, un uomo a cui devo questo lusso, queste feste, questi omaggi. — Contava sulla gratitudine per rinsaldare l’affetto che vedeva vacillare negli sguardi distratti di lei. Gli amici che bevevano il suo thè e logoravano i suoi tappeti non lo conoscevano quasi. Il tono elegante della moglie, senza volerlo, lo allontanava da lei. Le grandi maniere che Elena scimmiottava per tenersi a livello della sua società, e che non poteva cambiare da un momento all’altro come i servitori a giornata spogliavano la livrea e spegnevano i lumi, allargavano sempre