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una settimana.... a qualunque costo.... gli avrebbe restituite le cento lire... Oppure... oppure...

— Ma sì — gli rispose questa volta lo zio pacificamente. Figurati! Le ho messe qua apposta. Ti darò quelle stesse cento lire che dovevi restituirmi il mese scorso. Se le hai restituite devono esser lì. — E gli apriva il cassetto della scrivania

— Non c’è nulla. Che vuoi farci? Vuol dire che non me le hai restituite. Quando me le porterai, le metterò là. Talchè se ne avrai bisogno un’altra volta, saprai dove trovarla.

Il povero Cesare grado grado s’era adattato anche alla vergogna di chieder del denaro in prestito al cugino dell’Elena. Andò a trovarlo nell’ora in cui sapeva che doveva essere in casa, finito il servizio dell’ufficio. Infatti lo trovò in pantofole, scamiciato, che spazzolava dei panni, distesi su di una cordicella, e li ripiegava accuratamente, imbottendo di giornali vecchi le maniche dei vestiti perchè non prendessero delle pieghe. — Se non si ha