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XXXII.


Infine i visitatori se ne andarono a poco a poco. Alberti e l’Armandi rimasero soli, seduti l’uno accanto all’altra, e, per alcuni istanti silenziosi.

La contessa s’alzò all’improvviso, si allontanò bruscamente da lui, diede un’occhiata incerta all’intorno, poi gli venne incontro risolutamente facendo frusciare i lembi del vestito con un sibilo di serpente irritato, e gli si piantò in faccia.

— Cosa avete? dite infine! parlate! esclamò corrucciata.

— Nulla, cosa volete che abbia? rispose egli con durezza.

Le labbra della donna tremarono convulsamente, e s’agitarono due o tre volte come per parlare. Ma ad un