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temono che, per rispetto della granduchessa, questo serenissimo dominio possi alla giornata col consiglio e colla riputazione persuader ed inanimar maggiormente il granduca ad effettuar questo suo pensiero. E la presente considerazione supplico umilmente Vostra Serenitá a tener sotto profondissimo silenzio, per convenientissimi rispetti. Non entrerò ora a discorrer sopra li particolari delle qualitá del Stato di Toscana, per non tediar maggiormente la Serenitá Vostra; ma le dirò solamente che è bellissimo e fertilissimo paese non manco per natura che per la esquisita industria di quelli abitanti. È abbondante di tutte le cose necessarie al viver umano, se ben il tutto conviene esser carissimo, come è per le eccessive gabelle e gravezze che vi sono. Cava Sua Altezza di quel Stato circa un million d’oro all’anno, se ben la voce passa che siano un million e 200.000 scudi. Ma mi è stato affermato, da chi lo può sapere, che anco del million vi è qualche diminuzione da dui anni in qua, perché infiniti delle cittá e delli territori, non possendo tollerar le insupporta- bili gabelle e gravezze, che con molto rigore si convengono pagare, si partono dal paese; il che si conosce chiaramente dalle molte case che nelle cittá restano senza affittarsi e dalla difficoltá che si ha in trovar contadini per la cultura della terra. E mi è stato anco detto che li beni sono calati di prezzo da pochi anni in qua piú di dieci per cento del capitale, non si tro- vando ora chi voglia comprare, per non si sottoponer a tanti pesi. La spesa ordinaria, che fa Sua Altezza, non arriva a scudi 500.000 all’anno, al piú che possi fare, computati li tre soli mille scudi al mese che spende nella sua casa. Onde si tiene per constantissimo da ognuno che ella metti da parte ogni anno intorno 500.000 scudi, ancorché molti dichino di piú, massime perché le spese estraordinarie, che occorreno farsi alla giornata, in nozze, in recever prencipi, cardinali ed altri personaggi, che ben spesso passano per quel Stato, ed in altre cose simili, sono tutte pagate estraordinariamente dalli populi, con una contribu- zione che si pone di volta in volta, come sarebbe a dir, sopra l’estimo.