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relazione di alvise donato 263

uomini che non han notizia del bene né tengon conto del male, e però di vantaggio si son fatti conoscer preda dell’avarizia, ministri d’ogni sceleratezza, disprezzatori di Dio e degli uomini.

I capitani piú nominati sono stati il signor duca di Savoia medesimo, il duca di Nemurs, suo cugino, il conte Guido San Giorgio, il conte di Verua, l’uno e l’altro di questi fieri stimulatori delle presenti novitá.

Le genti del re, il nerbo delle quali è la fanteria, sono al presente 10.400 fanti e 600 cavalli, cioè 5000 italiani in due «terzi», e altretanti o poco piú spagnoli divisi in tre «terzi.» Gl’italiani sono d’assai buona gente, perché in questa occasione li hanno pagati ragionevolmente bene, e la licenza dell’alloggiare senza discrezione li ha invitati alla milizia e li tien grassi e contenti. I spagnoli sono per il piú soldati vecchi, ben essercitati e di esperienza. Fra loro molti si ritrovano che contano vinti, trenta e piú anni di soldo, servono volentieri e continuano costantemente, per esser sicuri di dover veder il fine della loro lunga milizia, ciascuno con onorato riposo, fuori di povertá.

I capitani privati, i colonelli e maestri di campo e infine tutti gli officiali dell’essercito regio sono per il piú eletti non tanto dalla nobiltá quanto dal valore: tutti uomini provetti nel mestiero dell’armi, ed anco altretanto ben contenti per le larghe mercedi che ricevono, e d’utile e d’onore, in ricompensa della loro servitú.

II generale è il principe d’Ascoli, napolitano, ma però di casa Di Leiva, spagnola, creduto e tenuto giá per figliuolo naturale del re Filippo II e cavalliere di lunga esperienza e di molto credito nella milizia, che procede con maniera assai nobile e che si mostra sincero nel trattare: forse solo de’ ministri spagnoli ch’in questa occasione non si sia lasciato contaminar dal signor duca di Savoia, e però poco suo amico. A questo s’è sempre per certo termine d’onore mandato da Casale giornalmente il vitto per la persona sua e per la famiglia ancora, non giá di cibi sontuosi e delicati, ma bensí sodi ed alla domestica: tuttavia costan al signor duca.

Porta nome e riputazione di buon soldato, oltre gli altri, il signor Francesco Morosini, gentiluomo milanese, luocotenente