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prontezza d’ognuno, ricevuto solamente quello che piú gli faceva bisogno per la guerra, ha procurato di supplir al resto con i propri danari sino che ne ha avuti, poi con l’impegnar le gioie e tutto quel ch’aveva; anzi che, per addolcir in particolare la calamitá de’ monferrini, non li ha aggravati d’alcun benché minimo estraordinario peso. Dove gli sono mancate le forze, per render contenti gli uomini che lo servono, ha procurato con la speranza, con la gloria, con le parole amorevoli di confermarli nell’amor di se stesso, d’eccitarli all’ardor della guerra. Hanno però gran torto alcuni, che, non intieramente forse informati, con poco giusta e troppo severa censura riprendono le sue azioni e con licenziosa mordacitá l’accusano di debolezza di consiglio, d’inconstanza di mente, di poca sodezza e fermezza di giudizio, essendo veramente tutto in contrario; non solo per natural sua disposizione alla prudenza, ma per aver anco affinato giá l’animo negli affanosi pensieri e nella multiplicitá de’ presenti travagli, ne’quali s’è specialmente osservato, tutto attento con perpetua assiduitá agli negozi, non aver egli manco voluto mai allegerir la malinconia del spirito con altro che con qualche virtuoso essercizio del corpo. È molto facile il notar altrui di mancamento, ma non è cosí facile l’operar lo stesso o meglio, massime quando l’uomo è involto in difficoltá inestricabili, quando la fortuna l’ha ristretto, l’ha angustiato e d’ogn’intorno circondato da precipizi. Ma non piú che tanto basti aver detto in questo proposito e della natura e delle particolari qualitá di questo principe, com’anco dell’affetto de’ sudditi verso lui.

Il signor duca di Savoia all’incontro, a cui la natura è stata poco cortese nella forma del corpo, ma ben tanto piú liberale nella fierezza dell’animo; ardente alle imprese grandi, assai instrutto degli ordini, assai intendente dell’arte militare; che sa conoscer e far anco nascer l’occasione di travagliar e di maneggiar l’armi, che dispensa il giorno e la notte non meno in pensar, in consigliar e in trattare ch’in essequire con tanta fermezza o piú tosto precipizio di risoluzione; che, senza aver alcun riguardo o altra considerazione piú che al presente e che